Auguri alle donne violentate, alle donne sfruttate, alle infibulate, alle vittime di ogni integralismo religioso, a quelle che subiscono la violenza tra le mura domestiche, a quelle che subiscono la violenza della guerra, alle staffette partigiane, a quelle costrette a prostituirsi, a quelle abbandonate, a quelle morte per gli aborti clandestini, a quelle che hanno lottato per i propri diritti, alle madri che vedono morire i propri figli di fame, sete e stenti.Auguri a voi soltanto, non riesco a fare gli auguri a tutte quelle donne che hanno svenduto anni di lotta per diventare peggiori di noi uomini.L’otto marzo è un giorno di lotta, non una festa commerciale.
Gettate le mimose e ricominciate a lottare.