Nella mia zona, a San Giorgio a Liri (FR) il circolo di Forza Italia ha organizzato la loro festa. La stampa locale (in mano al fascista Ciarrapico) ha dato loro molto spazio. Voglio evidenziare una parte dell'articolo fatto pubblicare dal loro coordinatore comunale, Achille Longo "Un pensiero particolare al senatore Giuseppe Ciarrapico, per la vicinanza e il sostegno nonostante i lavori al senato per il lodo Alfano e altre importanti votazioni non abbiano consentito la sua presenza." L'articolo continuava evidenziando che il coordinamento di Forza Italia ha dedicato al fascista Ciarrapico una targa "Al Senatore Presidente Giuseppe Ciarrapico per l'impegno profuso nello sviluppo del territorio in campo imprenditoriale, sociale, culturale ed editoriale, restituendo con i suoi giornali la voce che mancava alla gente della Ciociaria".
Possibile che questi politicanti locali non abbiano nessun senso della misura. Esaltano un personaggio vergognoso, un fascista che campa sulle spalle di noi cittadini che con le nostre tasse finanziamo i suoi fogli di propaganda.
Ricordo a Longo e ai forzisti che Ciarrapico è stato coinvolto nelle seguenti vicende giudiziarie (fonte wikipedia):
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Ciarrapico è stato nel 1974 condandannato dal pretore di Cassino, gli infligge una multa di 623.500 lire per aver violato per quattro volte la legge che tutela “il lavoro dei fanciulli e degli adolescenti”, sentenza confermata in Cassazione.
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Condannato a quattro anni e mezzo di reclusione, ridotti in cassazione a 3 anni, per gli sviluppi della vicenda «Casina Valadier».
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Inquisito anche per lo scandalo della Safim-Italsanità, il 18 marzo 1993 viene spiccato nei suoi confronti un mandato di custodia cautelare: entra a Regina Coeli il 21 marzo, insieme a Mauro Leone, figlio dell'ex Presidente della Repubblica e dirigente dell'AS Roma con la gestione Ciarrapico. I due vengono ricoverati nell'infermeria del carcere, mentre la società sportiva sprofonda nel caos. Il 24 aprile dello stesso anno a Ciarrapico vengono concessi gli arresti domiciliari.
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L'11 maggio viene revocato il mandato di custodia cautelare ma la libertà è breve perché Ciarrapico è di nuovo arrestato e trasferito a Milano, con l'accusa di finanziamento illecito ai partiti. Nel 2000, dopo sette anni, Ciarrapico viene condannato in via definitiva, tuttavia, in ragione della sua età, viene affidato ai servizi sociali.
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Nel 1996 è condannato anche nel processo relativo al crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, in primo grado a 5 anni e mezzo di reclusione, ridotti in appello a 4 anni e mezzo. Successivamente gli sono stati condonati 4 anni, e condannato a scontare gli ultimi 6 mesi in "detenzione domiciliare" per motivi di salute. La condanna è stata confermata dalla Cassazione. Non ha mai risarcito i danni alle parti civili cambiando continuamente residenza.
Questo è il personaggio che merita il vostro plauso, la prossima volta prima di osannare qualcuno informatevi...ma da chi sostiene Previti, Berlusconi e Dell'Utri è impossibile aspettarsi comportamenti diversi