Ho sempre ritenuto amministrare un privilegio, conosco un
solo modo di amministrare ed è quello di tutelare i diritti di ogni cittadino
nel rispetto delle leggi.
Il
diritto alla casa è fondamentale; ogni essere umano dovrebbe avere la
possibilità di avere una casa. Ritengo, quindi, iniqua e assurda la pretesa
dello stato di tassare la prima casa (per assurdo paga la tassa anche chi
ancora sta pagando un mutuo e tecnicamente non è proprietario di nulla, ma il
vero proprietario è la banca).
In un momento di crisi economica tassare la
prima casa, toccare le pensioni e i diritti dei lavoratori mostra il vero volto
di questo governo e dei partiti che lo sostengono (Udc, Fli, Pd, Pdl). Questa
accozzaglia di partiti e il governo stanno massacrando le fasce più deboli,
senza toccare la vera ricchezza o i privilegi della casta: patrimoniale,
riduzione della spesa pubblica, abolizione di tutte le province, riduzione dei
parlamentari e abolizione immediata del finanziamento pubblico ai partiti
(abbiamo votato nel 1993 un referendum, altri soldi buttati visto che la casta
continua a percepire milioni di euro pubblici. Soldi che usano per comprare
lauree a Bossi o per arricchire il senatore del Pd Lusi; ovviamente
all’insaputa dei “grandi” segretari di partito).
Per
quando riguarda il nostro comune abolirei completamente l’IMU sulla prima casa
(la porterei allo 0,2 e con le detrazioni farei in modo che i cittadini di
Sant’Andrea siano esentati dal pagare questa tassa che mi ricorda la tassa sul macinato del 1868, tassa che ebbe come unico risultato affamare i
cittadini più deboli).
Per
quanto riguarda le seconde case porterei al minimo l’aliquota e poi, visto che
un grande problema per il nostro paese è il decremento della popolazione,
ridurrei ancora di più l’IMU a chi affitta la propria “seconda” casa. In questo
modo raggiungerei il doppio risultato di agevolare chi permette al nostro paese
di avere più cittadini e favorire chi affitta in modo regolare.
Mi adopererei per non vessare chi, con grandi
sacrifici, ha costruito la casa per i propri figli e che questo governo (e i
partiti che lo sostengono) considera una seconda casa. Il comodato d’uso
gratuito nei confronti dei propri figli non è un segno di ricchezza, ma un modo
per offrire ai propri figli un aiuto concreto, aiuto fondamentale soprattutto
in un periodo di crisi come quello che viviamo, crisi che solo i parlamentari
non vivono, troppo spesso grazie ai sacrifici degli italiani.